Gli anni 2000 possono essere appellati come quelli della svolta.
Nel mercato alimentare si inseriscono nuovi player oltreoceano che puntano sul prezzo al ribasso a scapito della qualità. Omag non ci sta e nella prima metà degli anni 2000 viene presa una decisione fondamentale: quella di entrare nel settore farmaceutico.
“Abbiamo deciso di allargare i nostri orizzonti al mercato farmaceutico e si è dimostrata una scelta vincente che ci ha permesso di portare la competizione in ambito tecnico, con standard di qualità e tecnologia ad alti livelli”. Commenta Santi, entrato in azienda come progettista meccanico negli anni 80 e oggi direttore generale.
Si ha un cambio generazionale nella direzione dell’azienda e, nella seconda metà degli anni 2000, entrano nuove figure fondamentali per la crescita di Omag: Roberto Filippucci e Giovanni Nocita, oggi parte del board aziendale.
Con l’ingresso in azienda di Roberto Filippucci vengono sempre più implementati sistemi elettronici avanzati sulle confezionatrici, che fino a quel momento erano quasi totalmente meccaniche.
Nel 2008 entra in azienda Giovanni Nocita, primo direttore commerciale di Omag che, grazie ai suoi viaggi e partecipazione alle fiere di settore, comincia a creare una vera e propria rete commerciale capillare, con agenti e distributori in tutto il mondo.
“Si parte da concetti di ‘sanitary design’ – continua Nocita – declinati ai massimi livelli, standard qualitativi e tecnologici molto elevati che hanno richiesto grande ricerca e progettazione da parte nostra fino a creare le confezionatrici che offriamo oggi con design a balcone che permettono facile accessibilità ai vari componenti per le operazioni di smontaggio e pulizia. Implementiamo inoltre le nostre confezionatrici con sensori, bilance, smart camera e controllo”
La storia di Omag prosegue: nei prossimi giorni il decennio successivo
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